29 ottobre2024

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EFFETTI DELLO ZAFFERANO SULL’IPERTENSIONE ARTERIOSA

L’alta pressione sanguigna, nota anche come ipertensione, è una delle malattie prevalenti e si stima implicata in circa 10 milioni di decessi globali annui. Gli studi indicano una correlazione positiva tra ipertensione arteriosa e incidenze di malattie croniche come quelle cardiovascolari, infarto del miocardio e disfunzione renale.  Per questo motivo è essenziale il controllo della pressione arteriosa ma sono altrettanto necessarie abitudini alimentari sani, esercizio fisico e farmaci.  È molto diffuso nelle popolazioni l’uso di erbe, di piante e integratori per abbassare la pressione arteriosa ma è necessario che ci siano studi scientifici adeguati prima di prendere formulati di questo tipo anche se sono di origine naturale. Lo zafferano con la sua storia millenaria è molto di più di una semplice spezia in quanto ricco di tantissime proprietà benefiche per la salute; in esso sono contenute in abbondanza, soprattutto a livello degli stimmi, molecole come crocina, picrocrocina, safranale, crocetina e tante altre che rendono questa pianta capace di agire positivamente a diversi livelli nell’organismo umano. Si riporta di seguito una recente pubblicazione dove sono stati analizzati gli studi al momento presenti in letteratura sugli effetti dello zafferano sulla pressione arteriosa negli adulti (Setayesh et al. 2021). Gli autori hanno selezionato 182 lavori pubblicati ma molti sono stati esclusi perché eseguiti più a livello preclinico su modelli animali. Gli studi clinici sono stati eseguiti tra il 2008 e il 2020 sia su maschi che su femmine. La durata di trattamento nei vari studi andava da 1 settimana a tre mesi e la dose giornaliera di zafferano andava da 15 mg a 1000 mg. I confronti sono stati fatti tra persone sane e persone con ipertensione arteriosa. I risultati ottenuti hanno evidenziato che l’assunzione di zafferano portava ad una diminuzione sia della pressione massima (sistolica) che di quella minima (diastolica) nei soggetti che presentavano ipertensione. I trattamenti con zafferano per tempi più lunghi davano risultati migliori. Da questo lavoro emerge che l’azione ipotensiva dello zafferano può essere dovuta a qualcuna delle sue componenti, tra cui crocina, picrocrocina, safranale, crocetina. Studi precedenti hanno dimostrato che lo zafferano può esercitare i suoi effetti antipertensivi attraverso diversi meccanismi. Ad esempio, studi soprattutto preclinici hanno dimostrato che l’estratto di zafferano aumenta la concentrazione nel siero di ossido nitrico (NO), che è un gas prodotto naturalmente nel nostro corpo per permettere la comunicazione fra le cellule ed è molto importante in quanto favorisce la dilatazione dei vasi e il conseguente abbassamento della pressione (Samarghandian et al, 2016). Inoltre, è stato anche ipotizzato che lo zafferano con le sue alte proprietà antiossidanti può proteggere le cellule endoteliali dal danno ossidativo e agire di conseguenza sulla pressione arteriosa (El-Beshbishy HA et al, 2012). È stato inoltre dimostrato che lo zafferano è un agente protettivo contro le malattie cardiovascolari attraverso l’inibizione del fattore NFkB che controlla il processo infiammatorio; pertanto, gli effetti antinfiammatori dello zafferano possono rappresentare un altro metodo attraverso cui vengono esercitati gli effetti ipotensivi. È noto, infatti, che i processi infiammatori insieme allo stress ossidativo contribuiscono alla disfunzione endoteliale, che è un’anomalia che si sviluppa a livello della superfice interna dei vasi arteriosi e venosi e comporta la perdita di alcune caratteristiche strutturali e funzionali con effetti negativi sul sistema circolatorio. È stato riportato che lo zafferano fa aumentare la secrezione dell’ormone adiponectina (Yiannikouris F et al, 2010), che è in grado di rallentare i processi infiammatori che portano alla formazione della placca e partecipa alla regolazione della pressione sanguigna. Nel complesso, i risultati sopra riportati indicano che l’assunzione di zafferano potrebbe essere considerata un supplemento potenzialmente utile per la regolazione della pressione arteriosa. Gli studi sono stati eseguiti fino a tre mesi di integrazione con zafferano e sono quindi necessarie ulteriori indagini per tempi più lunghi di trattamento per avere ancora maggiori informazioni.

Riferimenti bibliografici
Setayesh L et al. (2021) The Effect of Saffron Supplementation on Blood Pressure in Adults: A Systematic Review and Dose-Response Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Nutrients 2021, 13, 2736. https://doi.org/10.3390/nu13082736

Samarghandian  S et al (2016) Assessment the effect of saffron ethanolic extract (Crocus sativus L.) on oxidative damages in aged male rat liver. Pharm. Lett. 8, 283–290.

El-Beshbishy HA et al (2012) Crocin “saffron” protects against beryllium chloride toxicity in rats through diminution of oxidative stress and enhancing gene expression of antioxidant enzymes. Ecotoxicol. Environ. Saf.  83, 47–54Yiannikouris F et al (2010) Adipokines and blood pressure control. Curr. Opin. Nephrol. Hypertens. 19, 195–200